INGREDIENTI
PROCEDIMENTO Mettete a mollo i fagioli borlotti, in abbondante acqua, per almeno 12 ore. Cuoceteli fino a che non saranno morbidi. Se volete, potete bollirli insieme ad un pezzettino di alga kombu affinché risultino più digeribili. Tagliate in quattro parti i pomodorini del piennolo. Tritate l'aglio. In una pentola, meglio se di coccio, fate soffriggere leggermente l'aglio in olio extravergine d'oliva. Aggiungete al soffritto la paprika e i pomodorini del piennolo. Potete usare sia la paprika dolce che quella piccante: se optate per quella dolce, ricordatevi di aggiungere un pizzico di peperoncino. Unite i fagioli e fateli insaporire per bene, aggiungendo un poco di sale e pochissima acqua bollente. Frullate metà dei fagioli, aiutandovi con l'aggiunta di acqua. Rimettete la crema di fagioli nella pentola, aggiungete 3, 4 mestoli di acqua bollente e attendente che il tutto bolla. Salate la "zuppa" così ottenuta e calate la pasta. Fate cuocere fino a che la pasta non sarà al dente, aggiungendo, se necessario, altri mestoli di acqua bollente. Non vi dimenticate di girare spesso: la cottura "minestrata" della pasta va sorvegliata, altrimenti si rischia che il tutto s'attacchi sul fondo. Aggiustate di sale e servite calda con un filo l'olio e un pizzico di origano. E se dovesse avanzare, questa ricetta si presta perfettamente alla realizzazione delle frittatine napoletane di pasta e fagioli.
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Napoli è una città complessa. Ma immagino che questo ve lo abbiano già detto in molti. A me ricorda, per certi versi, una lasagna, perché è fatta a strati ma, al tempo stesso, ciascuno di questi strati sembra fatto a sua volta di pasta mischiata. Consistenze, sapori, texture, tutto si mescola, strato dopo strato. Tutto è concentrato in circa 100 km quadrati: strade e spazi angusti, piazze e slarghi enormi, condomini che sembrano abitati da un’unica grande famiglia, palazzi dove convivono tre, quattro classi sociali diverse, due colline, una montagna esplosiva, l’infinità del mare, due milioni di abitanti, intere città sotterranee... A Napoli c’è tutto e il contrario di tutto. Brillano gli occhi di chi la vede per la prima volta: riflettono i bagliori del sole e dei panorami notturni, emanano fasci luminosi di sorpresa ed euforia, si puntellano di scintille ad ogni angolo di strada, a ogni fenomeno inspiegabile, si infiammano nel vano desiderio di riuscire a cogliere ogni dettaglio. Brillano quegli occhi e non somigliano ad altri occhi visti prima. Brillano e sono la mia fonte di luce preferita. Valentina, Angelina, Marco, Giovanna, Melania, Sonia, Benedetta, Daniela, Alessandro, Sara, Arianna, Stefania, Teresa, Chiara, Anna, Rachele e Paola hanno vinto, insieme a me, un premio, ma penso proprio che il premio più grande l’ho ricevuto io, da loro. Potrei amare Napoli anche solo per questo: per poter guardare gli occhi di chi la scopre per la prima volta. Le foto dei vincitori sono state scattate da Rossella Guarracino di Malvarosa Edizioni. Non so dire che tipo di sentimento abbiano conservato, a trolley fermi, per questa terra mia, ma sono fermamente convinta che, Napoli, nella sua "quasi inesplorabile complessità identitaria" (cit. Stefano Balassone) abbia lasciato un segno in ognuno di loro. Non credo sia possibile, come dice Maurizio De Giovanni, “passare per Napoli e dimenticarsene. Non rendersi conto cioè di aver riportato una cicatrice essendoci stato.“. FRITTATINE NAPOLETANE DI PASTA E FAGIOLIINGREDIENTI
PROCEDIMENTO Ho utilizzato una pasta e fagioli avanzata, costituita da circa 200 gr di pasta e 300 gr di fagioli cotti, di cui la metà frullati. Accendete il forno regolandolo sui 200 gradi. Mettete in una ciotola 30 gr di farina di ceci e unite origano, paprika e un pizzico di sale. Sbattete in un'atra ciotola i restanti 50 gr di farina di ceci con l'acqua e un pizzico di sale, aiutandovi con una frusta. Preparate il pan grattato in una terza ciotolina. Se avete conservato la pasta e fagioli in una teglia, vi basterà coppare la pasta con un coppapasta tondo di circa 6 cm di diametro. Si otterranno dei cilindri compatti, anche pressando la pasta all'interno del coppapasta, fino ad un'altezza di circa 4 cm. Una volta ottenuti 8 cilindri di pasta, procedete con la panatura. Passate la frittatina nella farina di ceci in polvere, poi nella pastella di farina di ceci e infine nel pangrattato. Una volta che avrete terminato questa operazione, disponete le frittatine su una teglia da forno, irrorandole con olio extravergine d'oliva. Infornate in forno già a temperatura per circa 20 minuti, 10 per ogni lato. Mangiatele calde. |
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Dicembre 2017
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