Mia madre è una donna fiera e orgogliosa, abituata a rimboccarsi le maniche e cavarsela da sola; chi la conosce sa che non è particolarmente propensa ad accettare consigli e correzioni. Volerle bene è facile, perché è mia madre, ma è anche complicato. Si possono gestire amori finiti, amici difficili, amanti egoisti, ma la relazione affettiva più impegnativa di sempre, per una donna, resta quella con la propria madre. E non importa che tipo di madre hai avuto: oppressiva, incoraggiante, sacrificata, egoista... il percorso verso un giusto equilibrio sarà lungo e a volte farà male. Tua madre è dentro di te: la rivedi nella forma dei tuoi occhi che invecchiano, nella struttura delle tue mani mentre ti tagli le unghie, nel modo in cui affronti un litigio. Sei uguale a lei, almeno un po’. Sei uguale a lei anche quando il bisogno di sentirti adulta, non più figlia ma donna, ti porta a rinnegare ciecamente tutto quello che lei rappresenta. Illustri psicologici dicono che questo è un passaggio obbligato per chi è alla ricerca di se stessa. E io sono d’accordo. Il giorno del suo compleanno mia madre mi ha chiamata: si era inventata la ricetta di una ciambella al cacao prendendo spunto dal mio blog e dai miei consigli. Lei, che mai avrebbe potuto immaginare una cucina diversa da quella che conosceva, ora segue (quasi) il mio stesso stile alimentare, si lascia guidare da me per fare la spesa e mi chiama per informarmi dei benefici che riscontra. Non sono mai stata così felice di condividere una ricetta. Questa non è solo una ciambella al cacao: è la testimonianza del fatto che trovando me stessa, alla fine ho aiutato anche mia madre a trovarmi e (mi piace pensare) a trovarsi. Sono ancora la sua bambina da educare e da proteggere, ma sono anche una donna con cui confrontarsi, ogni tanto, da pari a pari. Non è stato facile arrivarci, così come non è stato facile, negli anni passati, non cedere alla tentazione di evitare gli scontri diretti, consapevoli di quanto male avrebbero potuto fare. Ma tutto questo ci ha educate a volerci bene per quelle che siamo veramente, ad accettare i nostri incomprensibili rispettivi mondi e a dire “amen” di fronte alle scelte incondivisibili dell’altra. Litighiamo spesso, lo faremo per sempre temo, ma il grosso del lavoro è stato fatto. Sono fiera della sua ciambella, di lei, e della parte di me che le somiglia. INGREDIENTI
PROCEDIMENTO Preriscaldate il forno a 180°. Private i datteri del nòcciolo e sminuzzateli. Tritate le mandorle con un mixer. In una ciotola, unite insieme la farina, il cacao e la farina di mandorle ottenuta. Aggiungete anche l'olio e il latte d'avena continuando a mescolare, fino a che il composto non risulterà omogeneo. A questo punto, incorporate il lievito mescolando energicamente. Infine, unite i datteri e distribuiteli in maniera omogenea. Ungete e infarinate una teglia per ciambelle e versateci dentro il composto ottenuto. Infornate a 180° per circa 35 minuti. Spolverizzate, se volete, con farina di cocco esattamente come fareste con lo zucchero al velo.
1 Commento
Marica
7/10/2015 08:33:09 pm
È bello quando qualcuno trova la strada per vivere serenamente questo rapporto che per natura nasce contorto. Cmq è vero più si va avanti con l'età più siamo uguali a loro!!Brava Gabri
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