Ormai se ne parlava da mesi in città, il casting sarebbe stato domenica mattina. E stava per iniziare. Tutti erano ammassati all’ingresso del teatro, qualcuno addirittura arrampicato sull’impalcatura. Quando la celebre star canadese scese dalla macchina, si sentì uno scroscio di applausi e urla rimbombare per tutto il paese. Nessuno era mai arrivato da così lontano. La folla in delirio ebbe solo un piccolo cenno di ricambio, Sciroppo d’Acero non aveva tempo per autografi e strette di mano. Gli aspiranti attori, arrivati da tutta la regione, attendevano da ore per essere giudicati. L’elettricista, Cece detto Cecè, aveva supplicato i responsabili di potersi occupare delle luci nella sala, così da poter vedere tutto dal vivo. Avrebbe lavorato tutti i fine settimana del mese successivo per ripagare questo favore. Capì che ne era valsa la pena nel momento in cui sentì le voci in lontananza. Era semplicemente stregato. I provini erano iniziati. Il suo cuore si fermò. Sognava quel palco da sempre. Incollato alla scena, sembrava sbattere le palpebre il meno possibile per evitare di perdersi qualcosa. Avrebbe dato qualsiasi cosa per vivere la loro occasione. Passarono un paio di ore e ormai non era rimasto più nessuno da vedere. Cioccolato, serio e amarissimo, scosse la testa. Nocciola, liquefatta in un soffice burro per l’occasione, disse che forse potevano rivedere il sessantunesimo e il quindicesimo, ma la voce annoiata e decisa della star canadese riempì lo spazio con forza: non avrebbero visto nessun altro. Da questo punto in poi non posso più giurare sulla veridicità dei fatti, accadde tutto troppo velocemente; nessuno sa dove Cecè trovò la forza di incipriarsi il viso delicatamente con della polvere di vaniglia e saltare sul palco. Tutti lo fissavano in attesa di una spiegazione. Sarà stato grazie a quella strana alchimia che inebria gli attori una volta in scena che il giovane inesperto si fece coraggio, esibendosi con timida fierezza davanti a un pubblico sconcertato e divertito. Dopo cinque minuti, forse sei, tutto si fermò. Il signor Sciroppo d’Acero, per la prima volta, mosse la mano, e si alzò. Ripeto, è possibile che io mi stia sbagliando, ma oserei dire che l’ombra di un sorriso comparve sul suo volto. Calò il silenzio. Tutti attendevano il verdetto. Sei dei nostri. Cominciamo lunedì. Cece, detto Cecè era nel cast. Francesca INGREDIENTI
(per 6 biscottoni)
PROCEDIMENTO Preriscaldate il forno a 180°. Frullate le nocciole fino a ridurle in crema. Tagliate il cioccolato in pezzi piccoli e regolari. Scolate i ceci dall'acqua di cottura e asciugateli molto bene con un telo pulito. Se i ceci non li avete cotti voi e volete usare quelli in barattolo, vi consiglio di fare attenzione che non abbiano sale aggiunto. Frullate insieme ceci, nocciole in crema, sciroppo e vaniglia fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo. Unite al composto gran parte dei pezzetti di cioccolato, conservandone qualcuno per le "decorazioni" finali. Dividete l'impasto in 6 mucchietti uguali e appoggiateli su di un foglio di carta forno. L'impasto risulterà difficile da modellare: vi consiglio di farlo con le mani un poco bagnate. Schiacciate ciascun mucchietto in modo da ottenere un biscotto di 8, 9 cm di diametro. Decorate aggiungendo ancora qualche pezzo di cioccolato nelle parti vacanti. Infornate a 180° per 15 minuti e poi a 140° per altri 5, 10 minuti. Lasciate raffreddare preferibilmente su di una gratella.
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