Quando comincio un nuovo progetto, per esorcizzare la paura dell'inizio e per evitare inutili giri a vuoto, cerco sempre di tenere ben presente a chi o a cosa voglio che assomigli. Nel tempo mi sono accorta che trovare punti di riferimento validi e importanti, non è affatto semplice come potrebbe sembrare. Ricordo benissimo che, quando ho deciso di far nascere unaelle, uno dei punti di riferimento che avevo scelto era Valentina Solfrini con il suo blog Hortus Cuisine. Ben presto mi resi conto che provare a somigliarle era veramente troppo ambizioso da parte mia. Non ero neanche lontanamente capace di fare foto belle come le sue ed ero decisamente troppo razionale per raccontare il mondo come lo faceva lei. Ho rinunciato subito a volerle assomigliare e ho preferito semplicemente ammirarla. Me la sono immaginata spesso Valentina. L'idea che ci facciamo di una persona prima di conoscerla (ma a volte anche dopo) racconta spesso più di noi stessi, di come ci giudichiamo e delle paure che abbiamo, che della sua vera essenza. Quando ho realizzato di non avere il talento di Valentina ho maturato quasi automaticamente l'idea che lei dovesse essere sicuramente bravissima, ma necessariamente snob, presuntuosa, fredda, inarrivabile, appunto. Perché inarrivabile era per me. Ho finalmente conosciuto Valentina al premio Malvarosa e, ovviamente, mi sono trovata davanti l'esatto contrario di quello che immaginavo. Valentina è dolce, simpatica, umile; ha un'anima pulita e semplice, capace di stupirsi, sognare e far sognare di fronte a particolari che tu neanche avresti mai notato. La sua personalità spicca decisamente in una comunità tanto "particolare" come quello dei food blogger, di cui lei parla con obiettività, formulando lucide analisi critiche, soppesando correttamente sia i lati positivi che quelli negativi di questo strano mondo. Lei è sicuramente un membro importante di questa comunità, e ciononostante, in essa si distingue decisamente. Per un paio di giorni, nel dicembre dell'anno passato, Valentina ci ha accolti nel suo mondo e sui suoi set, insegnandoci luci e ombre della food photography in stile Solfrini. Sono stati due giorni ricchi, pieni e interessanti. Valentina ora non è solo la creatrice di parole e immagini bellissimi e suggestive, a cui io mai potrò somigliare, ma un'amica che porto nel cuore. E a casa Solfrini mi sono sentita veramente come se fossi a casa mia. Quando sei a casa di gente di Romagna, sei sempre a casa tua. Foto realizzate durante la lezione di fotografia con Valentina.
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Dicembre 2017
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