*La parola turzo deriva dal latino tursus (stelo, gambo) e nel dialetto napoletano viene usata con diverse accezioni. Si nu turzo. Sei uno stupido. 'O turzo 'e penniello. Quello che resta di un pennello usurato. 'O turzo 'e vruoccole. La parte dura del broccolo. Dall'etichettare una persona stupida, all'indicare una parte poco edibile di un vegetale, la parola "turzo" assume sempre un significato negativo: è una cosa inutile, da scartare o da buttare via. Ma, così come nella vita, anche in cucina, si commettono spesso errori di valutazione. Molti di quelli che crediamo essere scarti alimentari, soprattutto vegetali, sono spesso le parti che contengono la maggiore concentrazione di nutrienti: le bucce di patata, la parte dura del cavolfiore, i gambi dei carciofi, le scorze di fave... e, naturalmente, i gambi della cima di rapa. Quando compro le cime di rapa solitamente realizzo un trittico di ricette: le foglie più grosse finiscono saltate in padella o in una zuppa, le cimette, ovviamente, con la pasta, e i turzi di cime di rapa, prendendosi una bella rivincita, diventano una deliziosa salsa. INGREDIENTI
PROCEDIMENTO Lavate e tagliate i gambi di cime di rapa. Lessateli per 10 o 15 minuti. Lasciateli scolare bene e raffreddare. Frullateli con le noci, i semi di girasole, l'aglio, il sale. Aggiungete il peperoncino nella quantità che preferite. Incorporate in ultimo l'olio. Frullate a lungo per sminuzzare il più possibile la parte più fibrosa dei gambi. Potete conservarla in frigo per tre o quattro giorni in un contenitore per alimenti. CONSIGLI Alcuni consigli su come potete utilizzare questa salsa:
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