Mi chiamo Gabriela. Con una elle.
Negli anni ottanta, le mamme facevano a gara per dare ai propri pargoli i nomi più “particolari”, e anche il mio, pensandoci bene, sembra avere un sapore esotico. Ma Gabriela con una sola elle non ha nessuna storia affascinante da raccontare, se non quella di un funzionario comunale poco istruito che, nel registrare il nome di nascita della mia nonna, decise che una sola elle poteva già bastare. Quella “elle” invisibile è diventata, inaspettatamente, la mia migliore alleata. Ho usato il vuoto che aveva lasciato come un asso nella manica, ed è a lei che probabilmente devo il mio carattere estroverso e intraprendente. Amo il cibo più di ogni altra cosa. Mi piace goderne e parlarne. Gli ho dedicato i miei studi e gli dedico tutt'oggi il mio lavoro. Parafrasando uno dei miei più grandi complici culinari, considero il cibo un linguaggio, quello con cui riesco meglio a dialogare. Qui scriverò di me e di quello che mangio; vi parlerò di psiche e di sentimenti; vi mostrerò il mare che mi circonda, l'isola che mi ospita e la gente che la abita. In queste pagine troverete informazioni, racconti e, naturalmente, cibo. |