I taralli in casa nostra li fa Roberto. E li fa talmente buoni che siamo sommersi dagli "ordini" di amici e parenti. Lui si occupa scrupolosamente dell'impasto, del porzionamento, della bollitura e della cottura in forno. Io, di solito, invece, vengo reclutata per la formatura e relegata, infine, al lavaggio piatti. Credo che i segreti dei taralli di Roberto siano sostanzialmente due: la scelta delle materie prime e quel 50% di sangue pugliese che scorre nelle sue vene. Sulle materie prime possiamo darvi tutte le specifiche, per la seconda cosa invece, ahimè, dovrete organizzarvi per conto vostro. Sono sicura che il risultato sarà in ogni caso soddisfacente. Altrimenti, non resta che convincere Roberto ad aprire una taralleria. INGREDIENTI
(per circa 1 kg di taralli)
PROCEDIMENTO Sciogliete la pasta madre nel vino lasciato a temperatura ambiente. La pasta madre può essere rinfrescata anche qualche giorno prima. Aggiungete metà della semola. Alternate l'olio e la semola rimanente poco per volta. Unite il sale e impastate a lungo affinché questo si distribuisca uniformemente. Impastate ancora fino a che non otterrete una "palla" liscia ed omogenea. Coprite la ciotola con un panno bagnato e ben strizzato. Lasciate riposare per circa 3 ore. Porzionate l'impasto in piccoli mucchietti da 9 - 10 grammi. Formate dei salsicciotti di circa 12 centimetri con ciascun mucchietto. Richiudete il salsicciotto su se stesso per dare la classica forma del tarallo. Riempite d'acqua una pentola molto capiente e mettetela a bollire. Quando l'acqua bolle, immergete 4 - 5 tarallini per volta e scolateli appena vengono a galla. Metteteli ad asciugare su un canovaccio bianco pulito, possibilmente non lavato con detersivo. Quando si saranno completamente raffreddati, riponeteli su una teglia. Lasciateli riposare per tutta la notte. Al mattino dopo, infornateli in forno già caldo a 200° per 5 minuti e poi a 150° per circa 30 minuti.
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Ormai se ne parlava da mesi in città, il casting sarebbe stato domenica mattina. E stava per iniziare. Tutti erano ammassati all’ingresso del teatro, qualcuno addirittura arrampicato sull’impalcatura. Quando la celebre star canadese scese dalla macchina, si sentì uno scroscio di applausi e urla rimbombare per tutto il paese. Nessuno era mai arrivato da così lontano. La folla in delirio ebbe solo un piccolo cenno di ricambio, Sciroppo d’Acero non aveva tempo per autografi e strette di mano. Gli aspiranti attori, arrivati da tutta la regione, attendevano da ore per essere giudicati. L’elettricista, Cece detto Cecè, aveva supplicato i responsabili di potersi occupare delle luci nella sala, così da poter vedere tutto dal vivo. Avrebbe lavorato tutti i fine settimana del mese successivo per ripagare questo favore. Capì che ne era valsa la pena nel momento in cui sentì le voci in lontananza. Era semplicemente stregato. I provini erano iniziati. Il suo cuore si fermò. Sognava quel palco da sempre. Incollato alla scena, sembrava sbattere le palpebre il meno possibile per evitare di perdersi qualcosa. Avrebbe dato qualsiasi cosa per vivere la loro occasione. Passarono un paio di ore e ormai non era rimasto più nessuno da vedere. Cioccolato, serio e amarissimo, scosse la testa. Nocciola, liquefatta in un soffice burro per l’occasione, disse che forse potevano rivedere il sessantunesimo e il quindicesimo, ma la voce annoiata e decisa della star canadese riempì lo spazio con forza: non avrebbero visto nessun altro. Da questo punto in poi non posso più giurare sulla veridicità dei fatti, accadde tutto troppo velocemente; nessuno sa dove Cecè trovò la forza di incipriarsi il viso delicatamente con della polvere di vaniglia e saltare sul palco. Tutti lo fissavano in attesa di una spiegazione. Sarà stato grazie a quella strana alchimia che inebria gli attori una volta in scena che il giovane inesperto si fece coraggio, esibendosi con timida fierezza davanti a un pubblico sconcertato e divertito. Dopo cinque minuti, forse sei, tutto si fermò. Il signor Sciroppo d’Acero, per la prima volta, mosse la mano, e si alzò. Ripeto, è possibile che io mi stia sbagliando, ma oserei dire che l’ombra di un sorriso comparve sul suo volto. Calò il silenzio. Tutti attendevano il verdetto. Sei dei nostri. Cominciamo lunedì. Cece, detto Cecè era nel cast. Francesca INGREDIENTI
(per 6 biscottoni)
PROCEDIMENTO Preriscaldate il forno a 180°. Frullate le nocciole fino a ridurle in crema. Tagliate il cioccolato in pezzi piccoli e regolari. Scolate i ceci dall'acqua di cottura e asciugateli molto bene con un telo pulito. Se i ceci non li avete cotti voi e volete usare quelli in barattolo, vi consiglio di fare attenzione che non abbiano sale aggiunto. Frullate insieme ceci, nocciole in crema, sciroppo e vaniglia fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo. Unite al composto gran parte dei pezzetti di cioccolato, conservandone qualcuno per le "decorazioni" finali. Dividete l'impasto in 6 mucchietti uguali e appoggiateli su di un foglio di carta forno. L'impasto risulterà difficile da modellare: vi consiglio di farlo con le mani un poco bagnate. Schiacciate ciascun mucchietto in modo da ottenere un biscotto di 8, 9 cm di diametro. Decorate aggiungendo ancora qualche pezzo di cioccolato nelle parti vacanti. Infornate a 180° per 15 minuti e poi a 140° per altri 5, 10 minuti. Lasciate raffreddare preferibilmente su di una gratella. INGREDIENTI
PROCEDIMENTO Cuocete il miglio nell'acqua bollente per circa 30 minuti, o comunque fino a che non avrà assorbito tutta l'acqua e risulterà abbastanza asciutto. Lavate i broccoli e cuoceteli velocemente al vapore, incluso il torsolo. Frullate il torsolo, o comunque 1/3 dei broccoli cotti al vapore, insieme alla tahina, ad un cucchiaio di semi di sesamo e un cucchiaino di curry. Una volta ottenuta una crema liscia ed omogenea, aggiustate di sale il composto. Ripassate in padella le cime dei broccoli tagliati grossolanamente con un poco di olio, un cucchiaino di curry, lo spicchio d'aglio e il peperoncino (a piacere). Aggiustate di sale i broccoli appena ripassati in padella. Quando il tutto si sarà intiepidito, unite al miglio, ormai rassodato, sia le cime di broccoli che la crema fatta con i torsoli. Aggiustate di sale e curry, se serve. Ungete un poco una pirofila da forno e versateci dentro il tutto. Cospargete la superficie con i restanti semi di sesamo interi o pestati. Irrorate con un filo di olio. Infornate per circa 30 minuti a 200°. CONSIGLI
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Dicembre 2017
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